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Flash news di Bioetica (2)


La pillola abortiva Ru486  (aggiornamenti)

La Ru486 è una pillola abortiva, che unisce due principi attivi: uno che uccide l’embrione ed un altro che lo espelle (e l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, osa chiamarlo “medicinale”!? vedi).
Va assunta entro le prime 10 settimane di gravidanza; dopo raramente ha effetto, cioè non procura l’aborto.

Altre volte* ci siamo soffermati ad indagare un poco su questo facile e persino ‘privato’ metodo abortivo, sui suoi pericoli, sui suoi talora gravi effetti collaterali, oltre che ovviamente sulla gravità morale che implica (ricordiamo peraltro come ogni atto che procuri, collabori e persino consigli l’aborto cade sotto la pena della “scomunica”).

* vedi News: 28.08.2020, 10.10.2020, 11.02.2016, 17.04.2014, 22.03.2012; sui danni causati invece dalle pillole “contraccettive” vedi 30.08.2020.

Ad aggravare la già tragica questione, c’ha pensato nell’agosto 2020 il Ministro della Salute Roberto Speranza (che ha incredibilmente ricoperto questo delicatissimo incarico, tanto più nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, in entrambi gli ultimi due governi!), eliminando il ricovero ospedaliero per praticare tale aborto farmacologico (semmai solo un day-hospital per poi abortire a domicilio! cfr. News, 28.08.2020).

Tra l’altro, mentre per l’aborto chirurgico è prevista per i medici e paramedici l’obiezione di coscienza (cfr. legge 194), essa non è invece prevista per il farmacista, costretto quindi a vendere le pillole abortive, così come quelle para-abortive (pillola del 5° giorno) o potenzialmente abortive (“pillola del giorno dopo”), trovandosi quindi, se è cattolico, tra l’incudine della denuncia, se non vende il prodotto (richiesto con ricetta medica), e il martello della scomunica, se vende un prodotto che serve per uccidere un figlio. Eppure, di questo atroce dilemma del farmacista, pare non se ne sia neppure parlato! Lo Stato impone gli omicidi … e tutto tace!

Nessuna considerazione di tipo etico, così come nessuna seria analisi scientifica e statistica delle conseguenze psicologiche e fisiche (anche letali*) dell’uso di tale “aborto farmacologico” è risultata efficace per condurre l’AIFA e il Ministero della Salute ad una considerazione più approfondita della gravità della questione, né tanto meno a farli retrocedere da questa per così dire semplificazione, per non dire banalizzazione, dell’aborto.

* Sono ad esempio decedute a causa dell’assunzione della Ru486: già nel 2010 morì una donna in Australia; nel maggio 2011 morì dopo 5 giorni una ragazza portoghese di 16 anni (ed era già la 32a morte “ufficiale” del 2011), nel 2014 una donna morì d’infarto dopo aver assunto tale famigerata pillola.

L’aborto “farmacologico” viene propagandato come “facile e indolore”; ma ciò è falso (come ricorda il rinomato prof. Noia*), sia dal punto di vista fisico (procura gravi e dolorose conseguenze sia a breve sia a lungo termine) che psichico (tra l’altro la donna vede direttamente e in totale solitudine l’espulsione dell’embrione, cioè di suo figlio da gettare!). Le adolescenti sono poi tenute all’oscuro di tutto ciò, con conseguenze e ferite psicologiche difficilmente cicatrizzabili nel resto della vita. È inoltre documentato scientificamente e statisticamente come tali “aborti farmacologici” producano percentuali molto più alte di aborti spontanei nelle successive gravidanze (quindi con maggiori difficoltà ad avere figli).

* Prof. dott. Pino Noia: ginecologo, Direttore dell’Hospice perinatale – Centro per le Cure Palliative Prenatali del Policlinico Gemelli (Roma) e presidente dell’Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici.


Ora però, specie all’estero, si comincia ad aprire il vaso di Pandora ed emergono dati inquietanti …

GB: l’aborto farmacologico è rischioso!
Nel Regno Unito la pillola abortiva è stata liberalizzata solo nell’aprile 2020 (e, data l’emergenza sanitaria, poteva essere ricevuta addirittura per posta!). Però ora cominciano ad emergere serie perplessità. Risulta infatti che la Ru486 arreca seri danni alla salute della madre (oltre ovviamente ad uccidere il figlio). Mentre nei primi 3 mesi di vendita (aprile/giugno 2020) su 23.061 aborti farmacologici c’è stato solo un caso di serie complicanze, a fine anno (sempre 2020) i casi di gravi complicazioni erano già saliti a 52. Ora risulta che il 6% delle donne che l’hanno assunta ha avuto complicazioni tali da richiedere un immediato ricovero ospedaliero. A questo punto s’è pubblicamente ammesso che l’aborto farmacologico è rischioso. (leggi)

Svezia: rischi crescenti
Secondo un autorevole studio svedese, già dal 2008 al 2015 l’uso della pillola abortiva aveva manifestato un notevole incremento di complicanze, anche gravi: dal 4,2% nel 2008 all’8,2% nel 2015.

Irlanda: vendita bloccata
A causa del moltiplicarsi di questi gravi effetti collaterali, l’Irlanda del Nord ha sospeso l’aborto con la Ru486 (leggi)

USA: gravi effetti avversi
Anche negli USA risulta che il 6% delle donne che ha assunto la Ru486 ha avuto complicazioni tali da richiedere un immediato ricovero ospedaliero.
Un autorevole articolo della rivista scientifica Health Services Research and Managerial Epidemiology solleva a questo punto perplessità sui dati stessi forniti dall’agenzia USA del farmaco, dove i casi di effetti collaterali avversi risultano assai minori persino a quelli forniti nientemeno che dalle superabortiste agenzie di Planned Parenthood. (leggi)
 

Argentina. Muore di Ru486 una delle più agguerrite sostenitrici
In Argentina l’aborto, compreso quello farmacologico domiciliare, è stato legalizzato solo da un anno (dal gennaio 2021). È avvenuto però subito un fatto triste ma singolare: una delle principali militanti del fronte abortista (Maria del Valle González López, di 23 anni), presidente della Juventud Radical del municipio di La Paz, che si era tanto mobilitata per la liberalizzazione della pillola abortiva Ru486, l’11.04.2021 è morta proprio dopo aver assunto tale pillola. (leggi)


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Procreazione medicalmente assistita

Abbiamo altre volte affrontata la questione della “procreazione artificiale” (cioè la fecondazione in provetta di un ovulo con uno spermatozoo, per “produrre” così un embrione, da impiantare nell’utero di una donna), ad esempio nelle News del 26.01.2020 e del 30.07.2018.

Il primo bambino al mondo concepito artificialmente è nato nel 1983.
Ora ogni anno nascono nel mondo oltre 350.000 bambini così concepiti.
 

Moralmente illecita
Ricordiamo che la “procreazione medicalmente assistita” è contraria alla morale cristiana, cioè alla volontà di Dio, che nel Suo disegno creativo d’amore vuole la nascita di un bambino da un rapporto sessuale d’amore (tra marito e moglie; Gesù ha creato a fondamento e sostegno di questo amore il sacramento del matrimonio, che nella volontà di Dio è l’unico modo per vivere l’amore sponsale e la paternità/maternità ed è unico e indissolubile, cfr. Mt 19,4-6).
Nell’istante del concepimento (unione di uno spermatozoo ed un ovulo, cioè l’inizio della vita, anche dal punto di vista scientifico) Dio crea l’anima spirituale e immortale (“io”) del nuovo essere umano. Per questo è assai significativo che tale generazione “umana” si chiami “procreazione” (banalissimo e inappropriato dire “fare un figlio”, come da un po’ di tempo si fa; l’uso delle parole non è mai banale o neutrale ma rivela e plasma una mentalità e spesso rivela proprio un’ideologia nascosta. Peraltro, la stessa legge 40 titola “procreazione medicalmente assistita” anche tale procedura). I genitori “pro-creano” il corpo e Dio “crea” l’anima spirituale e immortale (che come tale non può derivare certo per generazione dai genitori, così come non è derivata per evoluzione da altri mammiferi – vedi documento e dossier).
Questo fa ulteriormente comprendere la solennità e sacralità di quel momento in cui viene concepito un essere umano, creato da Dio “a Sua immagine e somiglianza” (Gn 1,26-27), facendo esistere in quel momento e per sempre la sua anima (il corpo morirà, in attesa della risurrezione finale, ma l’anima no), mentre i genitori danno origine nell’amore e nella donazione reciproca al suo corpo (ecco perché, se a certe condizioni è moralmente lecita la regolazione delle nascite, non è invece mai lecita la contraccezione). Data appunto l’importanza e persino la sacralità dell’inizio della vita umana, esso non deve essere prodotto in provetta e in un anonimo laboratorio.

Inoltre, mentre sono leciti i tentativi medici per superare eventuali sterilità, la procreazione “artificiale” assume invece i tratti di un atteggiamento “prometeico” (se non “diabolico”), quasi un volersi sostituire a Dio Creatore (anche se in realtà noi non siamo in grado di creare e far vivere proprio nulla, neppure una cellula, ma semmai di agire su cellule già viventi). Ricordiamo inoltre, come si evince dal Credo (Simbolo niceno-costantinopolitano, vedi) che è lo Spirito Santo il “Signore e dà la vita”! (cfr. Enciclica di Giovanni Paolo II Dominum et vivificantem).
[cfr. documento sulla Morale sessuale (domanda 32.2) e quello sulla Dottrina sociale della Chiesa (sp. punto 37.1). Tra i documenti del Magistero, cfr. l’Enciclica di Giovanni Paolo II Evangelium vitae (spec. n. 14) e lo specifico documento della Congregazione per la Dottrina della fede Donum vitae]



La legge 40

In Italia la legge sulla “Procreazione medicalmente assistita”, dato lo spessore anche etico della questione, ha richiesto una discussione parlamentare di circa 20 anni, fino a permetterla e regolamentarla con la legge 40 (“Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”) del 19.02.2004. Tale legge inizialmente prevedeva questa possibilità solo se “omologa” (fecondazioni in vitro da gameti degli stessi genitori), con limiti nella produzione di embrioni (solo 3), il divieto del loro congelamento e di selezionarli mediante diagnosi pre-impianto.

[Abbiamo di recente sottolineato (v. New del 8.02.2022), come l’esperienza insegni che, una volta aperto un varco, cioè fatta passare l’idea di fondo, poi risulta difficile in politica garantire dei limiti, secondo la logica della “rana bollita”; tanto più quando poi vi concorre anche il potere giudiziario]


Il tentativo di abolire tali limiti con un Referendum (12.06.2005, promosso dai Radicali e sinistra), fallì per non aver raggiunto il quorum (così fu l’indicazione della CEI e vollero le grandi manifestazioni di piazza dei Cattolici).
Negli anni successivi ci ha pensato però il potere “giudiziario” (addirittura con 16 interventi della Corte Costituzionale* e perfino con una sentenza della Corte Europea di Strasburgo) a distruggerla progressivamente.
[Cfr. oltre a quelle del 26.01.2020 e del 30.07.2018, anche le News del 15.07.2015, 19.03.2013, 24.04.2013, 4.10.2012, 29.08.2012, 4.04.2012 e 3.11.2011].

* Ad es. la Corte Costituzionale (con sentenza 151 del 1.04.2009) ha dichiarato “incostituzionale” (!?) il divieto di congelamento degli embrioni e in seguito ha permesso anche la fecondazione eterologa.

Ecatombe di embrioni

Come recita nella Premessa il Documento Donum vitae (sopra indicato) “I termini “zigote”, “pre-embrione”, “embrione” e “feto” possono indicare nel vocabolario della biologia stadi successivi dello sviluppo di un essere umano”. La questione non presenta però differenze di tipo etico: si tratta infatti comunque del “frutto, visibile o non, della generazione umana, dal primo momento della sua esistenza fino alla nascita”. Qui usiamo dunque in generale il termine “embrione”, che è a tutti gli effetti già vita umana, in tutti i suoi stadi, sviluppo e condizioni!

La pratica delle “procreazione medicalmente assistita” presenta inoltre la terribile questione degli embrioni (cioè già concepiti, quindi esseri umani) che muoiono o vengono scartati (o rimangono in deposito nei laboratori e poi distrutti se non utilizzati).

Già nei primi 10 anni dopo la succitata sentenza della Corte C., che ha permesso il congelamento degli embrioni, sono “avanzati” nei laboratori italiani 57.151 embrioni congelati (cioè esseri umani già concepiti)!
 

L’embrione è un essere umano
Sottolineiamo ancora che, anche dal punto di vista biologico e medico, l’essere umano è tale già dall’istante in cui uno spermatozoo penetra e feconda un ovulo, cioè dall’istante del concepimento.
[Inoltre, come abbiamo sopra ricordato, nell’istante del concepimento Dio crea l’anima spirituale e immortale di quella nuova “persona” e la fa essere a pieno titolo un essere umano, destinato all’eternità]
Se non si riconoscesse che anche dal punto di vista scientifico la vita umana inizia dal concepimento, allora si dovrebbe inesorabilmente inventare in modo convenzionale un altro momento in cui quel vivente diventa a pieno titolo un essere umano! Ma in base a che cosa? e chi avrebbe l’autorità per stabilirlo? lo Stato? una provvisoria maggioranza parlamentare? Quando avremmo cominciato allora ad essere un “essere umano”? dalla presenza del battito cardiaco? dalla formazione del cervello? dalla nascita? e allora, conseguentemente, si potrebbe dire addirittura dall’età matura? o solo in presenza o con l’uso di tutte le facoltà? (cioè il portatore di deficienze fisiche o mentali non sarebbe allora persona e un essere umano a tutti gli effetti?); ma così si potrebbe giustificare ogni discriminazione e persino il razzismo!
Come si può comprendere, si andrebbe incontro alla barbarie, cioè quando uno è un uomo sarebbe deciso dal potere politico del momento! Del resto la storia, anche del XX secolo, l’ha già  tragicamente mostrato.
Invece anche la scienza ci dice che un ovulo fecondato da uno spermatozoo è un nuovo essere vivente, un essere umano (non un vago grumo di cellule che potrebbero diventare altro) ed ha già tutto il patrimonio e le potenzialità che si attueranno e svilupperanno, permettendogli di crescere, di nascere dopo 9 mesi ed essere adulto dopo quasi 20 anni (maggiorenne).

Tolto assai presto il limite di “produzione” di 3 embrioni per ogni tentativo di procreazione artificiale, così come il divieto del loro congelamento, in Italia la legge 40 ha fatto raggiungere questo dato sconvolgente: per far nascere 103.465 bambini se ne sono sacrificati 1.172.141. Un’ecatombe!

Oltre al fatto che la fecondazione artificiale (cioè unendo in provetta uno spermatozoo ed un ovulo) riesce, cioè forma un embrione, solo nel 18% dei tentativi, poi il 91% degli embrioni prodotti normalmente muore!
Se poi gli embrioni sono congelati, il 40% muore in fase di scongelamento.

Secondo la recente (12.01.2022) Relazione del Ministero della Salute sulla Legge 40 risulta che, per ottenere la procreazione assistita, in un anno (2019) sono stati distrutti in Italia 145.000 embrioni.



Effetti collaterali

Danni nei bambini  (dati rilevati nel 2017)
I bambini concepiti con “fecondazione artificiale” presentano percentuali molto più elevate di: difetti congeniti e anomalie cromosomiche (rischio maggiore del 40/50% rispetto agli altri bambini), tumori (specie leucemie, retinoblastoma, neuroblastoma – rischio maggiore del 33%), paralisi cerebrale, ritardo nello sviluppo in gravidanza, aborto spontaneo e mortalità perinatale, nascita prematura, basso peso alla nascita, più frequente necessità di ricorrere in terapia intensiva neonatale.
Nella crescita si presentano più facilmente: disturbi neuro-cognitivi e psicologici (disturbi del comportamento, del linguaggio, autismo, deficit di attenzione, iperattività), obesità, diabete mellito, ipertensione arteriosa, rimodellamento cardiaco. Anche da più adulti si manifesta una maggiore tendenza all’ansia (e persino all’abuso di alcolici). (leggi)
Lo stesso Registro nazionale sulla “Procreazione medicalmente assistita” dell’Istituto Superiore di Sanità indica una percentuale del 3% (su tutti i nati) di tali disturbi nei bambini così concepiti.
Anche la “Società italiana di pediatria” (Sip), che pur non è contraria alla “Procreazione medicalmente assistita”, di fronte a questi dati, ritiene debba essere ridotta solo ai casi di vera necessità!
Ultimamente anche l’autorevole rivista scientifica Jama Network Open ha pubblicato uno studio in cui risulta che tra i bambini di 6-10 anni nati da “procreazione medicalmente assistita” i disturbi cardiovascolari siano assai maggiori rispetto alla norma.

Danni nelle madri (e alle coppie)
Una percentuale elevata di danni psicologici si registra nelle madri che si sono sottoposte ad inseminazione artificiale, specie se eterologa (cioè dove lo sperma è fornito da un estraneo sconosciuto).
L’autorità governativa inglese della sanità (Cma) ha ufficialmente chiesto alle cliniche specializzate (sulla procreazione medicalmente assistita) di non mentire sulla percentuale di successo, né sui rischi e sugli altissimi costi anche psicologici richiesti. (leggi)
Max Pemberton, psichiatra del Servizio sanitario nazionale, ha dunque affermato: “La maternità non è un diritto ma un dono. A ricordarlo sono anche i disastri mentali provocati alle donne e alle coppie da questa pratica”.

Non si fa che parlare di rispetto dell’ambiente (in questi giorni Il Parlamento italiano ha mutato in merito, nell’esultanza generale, addirittura la Costituzione leggi).
Come mai invece l’essere umano non è rispettato nelle prime fasi della sua vita? Come mai l’uomo fa così fatica a comprendere che non è il “padrone della vita”? e che se si ostina a volerlo essere rovina se stesso e gli altri (oltre a procurarsi la dannazione eterna della propria anima)?


Strabismi politici italiani …
Dal 2011 è stata abolita la detraibilità fiscale del 50% per spese inerenti alle adozioni. Ciò riguarda 14.000 genitori adottivi (dato 2017). Così c’è stato un crollo di adozioni: passate da 4.130 nel 2010 a 2.216 nel 2015.
In compenso il Ministero della Salute sostiene economicamente l’importazione di ovuli e spermatozoi, da mettere poi a disposizione delle coppie richiedenti la procreazione assistita al costo di un ticket sanitario.

 

Il turpe mercato
Sui turpe mercato internazionale della procreazione assistita (sperma, ovuli, “uteri in affitto”, “madri surrogate”) siamo già intervenuti altre volte [cfr. News, 10.11.2020, 25.05.2020, 5.02.2020, 26.01.2020].
E laddove tale mercato è illegale, si tollera.
Avevamo pure sottolineato come esistano su internet agenzie apposite, listini prezzi, ma su questo mercato dei bimbi vengono allestite alla luce del sole anche pubbliche manifestazioni e fiere!

Purtroppo, vista inoltra la drammaticità del momento presente, ai primi posti nella vendita di tali “prodotti” umani c’è l’Ucraina; così come tra i migliori acquirenti risultano i Paesi dell’Europa occidentale!
Neppure la guerra in atto pare fermare questo turpe mercato (leggi)
La donna ucraina costa meno, non solo come colf o badante, ma come madre in affitto!
La maternità surrogata, l’utero in affitto, la vendita privata di embrioni, ecc. sarebbero ufficialmente vietati in Italia (se la maternità è portata a termine all’estero non è invece perseguibile!), ma le agenzie estere, specie ucraine, sono capaci di aggirare gli ostacoli… il mercato è mercato! 

In proposito ecco un esempio tratto da una maxi inchiesta compiuta dal Giornale (6.07.2021), su un mercato tutto italiano: (leggi)
Consegna a domicilio (a Roma) di embrione congelato prodotto a Kiev: da € 1.800 a € 4.000. Per la consegna in un giorno: prezzo raddoppiato.
“Pacchetto completo” (donatrice di ovulo e utero in affitto, con sperma italiano): da € 50.000 e € 200.000.
Decessi a causa di utero in affitto: (leggi)
Lydia Cox, di 33 anni e già madre di quattro figli, volle fare la “madre surrogata” (cioè offrire il suo utero in affitto, per far diventare mamma un’altra donna, cioè come atto di generosità!) È morta il 18.07.2021 per embolia da liquido amniotico (rara emergenza ostetrica: 5 gravidanze ogni 100.000). Il bambino è invece sopravvissuto.
Per lo stesso motivo e sempre negli USA (California) è morta nel gennaio 2020 un’altra madre surrogata: Michelle Reaves.
Già nel 2015 morì un’altra madre surrogata, Brooke Brown, insieme ai gemelli che portava in grembo per una coppia in Spagna (dove la maternità surrogata è illegale).


Fiera dei bambini per uomini gay
Dal 5 al 7 novembre 2021, proprio nel cuore della UE (Bruxelles) s’è tenuta la fiera Men Have Babies, al fine di promuovere la maternità surrogata (GPA) per uomini gay e offrire contratti di maternità surrogata (cfr. sito dell’associazione Men Have Babies, cui aderiscono 12.000 uomini desiderosi di paternità artificiale). Tra le proposte della fiera c’è anche la “guida per principianti”, con “selezione di fornitori di servizi” per coppie di uomini gay o single (catalogo di contratti per madre surrogata fino alla consegna di un figlio). Il prezzo varia tra € 90.000 a € 160.000 (facoltosi questi gay!). Molte di queste agenzie specializzate in maternità surrogata (GPA) prevedono anche la possibilità di scegliere il sesso del bambino, in base alla selezione di embrioni (non importa se ciò è quasi ovunque vietato)! Sono a disposizione in Fiera agenzie, impiegati intermediari commerciali, cliniche, avvocati, ecc..
Dignità della donna comprata e utilizzata per la maternità? Bambino scelto e prodotto sul listino prezzi e oggetto di transazione? Siamo a Bruxelles, sede della Commissione Europea, non nella giungla! La fiera del bambino non è una attività clandestina ma una manifestazione pubblica ben sponsorizzata! L’ipocrisia delle istituzioni UE è palese. Il Parlamento europeo il 21.01.2021 ha votato una risoluzione che denuncia “lo sfruttamento sessuale a fini di maternità surrogata e riproduzione come inaccettabile in quanto costituisce una violazione della dignità umana e dei diritti umani”. La UE inorridisce per i bambini coinvolti nella guerra in Ucraina; ma accusa Polonia, Ungheria e Malta perché osano porre limiti all’aborto. E questa Fiera dei bimbi in vendita per uomini gay s’è tenuta a Bruxelles! (leggi)

Lo spettacolo dell’horror non è ancora terminato …
Vista la nuova moda di fare sconti nel cosiddetto Black-Friday la BioTexCom (centro ucraino) ha pensato di applicarlo anche alla vendita di bambini! (leggi)


E poi ci stupiamo se Satana è pure in grado di far scoppiare la III Guerra Mondiale?!

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Eutanasia  (aggiornamento)

Solo un brevissimo aggiornamento, visto che ci siamo recentemente soffermati sulla problematica (vedi News/documento del 21.09.2021).


ItaliaReferendum no, fine-vita sì?
Nel documento citato avevamo anche sottolineato come in Italia venisse richiesto un nuovo Referendum (promosso dai soliti Radicali & C.), che ampliasse la possibilità del suicidio assistito (oltre a quanto già permesso dalle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), volendo cambiare l’art. 579 del Codice Penale (che attualmente vieta come reato cooperare ad un suicidio).

La solita tattica della “rana bollita” e trappola politica del “male minore” (cfr. News del 8.02.2022) (leggi) (leggi) (leggi) (leggi)

Se il Referendum fosse passato, uccidere attivamente una persona col suo consenso non sarebbe stato più un reato. Si passerebbe infatti dall’attuale eutanasia passiva (perché le DAT in fondo permettono già questo, cioè la sospensione in certi casi non solo delle cure ma perfino dei sostegni vitali normali quali nutrizione, idratazione, ventilazione) all’eutanasia attiva (procurare la morte con un’iniezione letale o qualsiasi altro mezzo).

[cfr. Alfredo Mantovano, Eutanasia. Le ragioni del no – Il referendum, la legge, le sentenze, Edizioni Cantagalli] (leggi)

Come sappiamo il 15.02.2022 la Corte Costituzionale ha respinto la richiesta di tale Referendum come inammissibile, in quanto non garantirebbe la tutela necessaria “della vita umana”.
Pericolo scampato? Nemmeno per sogno. Subito il 10.03.2022 la Camera ha approvato una nuova legge sul “fine vita”!
Per l’approfondimento: (leggi) (leggi) (leggi) (leggi) (leggi).

Ultimissima …
L’eutanasia c’è già. Vite considerate inutili e quindi da gettare. Samantha D’Incà: lasciata morire il 19.03.2022. (leggi) (leggi
 

Spagna. Eutanasia galoppante
Il 25.06.2021 la Spagna ha legalizzato l’eutanasia. Nell’arco di 6 mesi (luglio-dicembre) ha ricevuto le prime 130 richieste e ne ha già attuate (cioè persone uccise) 50 (potevano essere di più ma molti sono nel frattempo deceduti, in quanto la procedura prescrive 40 giorni di tempo prima di procedere all’esecuzione). Tra le prima richieste si rilevano soprattutto persone affette da malattie neurodegenerative o oncologiche, di età tra 45 e 89 anni, in maggioranza uomini. Ha fatto obiezione di coscienza (prevista) solo il 2% degli operatori sanitari. (leggi)

Svizzera. Macchina per suicidarsi
La Svizzera adotta il “baccello della morte”, bara dell’eutanasia (il futuristico Sarco Suicide Pod, inventato da Philip Nitschke, con una forma elegante e persino aerodinamica, molto svizzera!) per suicidi tecnologicamente avanzati. (vedi)
Per suicidarsi non c’è nemmeno bisogno di una clinica (è poi così difficile suicidarsi?), il futuristico Sarco Suicide Pod fa tutto automaticamente … e ne esci morto! (leggi)