• Articolo pubblicato: 27/10/2025
Da un lato la Chiesa Cattolica pare stia vivendo una crisi inaudita, quasi dal sapore apocalittico. Dall’altro non mancano anche straordinari segni di speranza e di ripresa. Diamo uno sguardo in proposito a recenti dati statistici e notizie in merito.

Chiesa oggi

Fra tracolli e segni di speranza


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Nell’ultima News (vedi), abbiamo fornito alcuni aggiornamenti in merito alla persecuzione, violenta o subdola, subìta dalla Chiesa Cattolica nell’attuale panorama mondiale.

Nella presente News diamo un’occhiata alla situazione “interna” alla Chiesa, limitandoci ad alcuni aggiornamenti statistici o ultime notizie provenienti dalle diverse regioni del mondo.

In questo sintetico panorama, appaiono, specie in Europa occidentale, dati allarmanti di una “crisi” senza precedenti. Nonostante ciò, non mancano pure incoraggianti “segni di speranza” e di ripresa.


Anzitutto, un dato teologico (di fede)

Ovviamente, la Chiesa Cattolica in quanto tale, essendo fondata da Gesù Cristo, sulla Sua presenza viva e sulla Sua stessa promessa, abitata e guidata dallo Spirito Santo, non può finire (Mt 16,18).

Nonostante che il Signore Gesù la invii nel mondo e nella storia perché raggiunga tutti gli uomini e li salvi (Mt 28,18-20), cioè li liberi dal potere di Satana (che vuole invece portare gli uomini all’inferno) e li conduca, mediante la fede autentica e i Sacramenti da Lui istituiti per questo, alla salvezza eterna (paradiso), cioè non significa che le sia garantita una costante e universale crescita numerica.

Anche se oggi la Chiesa Cattolica, nonostante le violente persecuzioni o subdoli attacchi che ha sempre subìto nella storia e ancora subisce (vedi appunto anche quanto ricordato nell’ultima News), conta circa 1,4 miliardi di fedeli (su 2,5 miliardi di cristiani) e continua a crescere, ciò non significa che in certe regioni del mondo, anche ampie, essa possa addirittura sparire!

Si pensi ad esempio alle fiorenti comunità cristiane sorte nei primi 5 secoli nell’Africa settentrionale (mediterranea), che ci hanno dato anche gloriosi e importantissimi Santi (basterebbe pensare a S. Agostino, o, in Egitto, a S. Antonio Abate o ai Santi Vescovi e Maestri della fede come Atanasio o Cirillo d’Alessandria): esse sono poi improvvisamente e definitivamente sparite (tranne l’attuale piccola Chiesa “copta” in Egitto) dopo l’invasione dell’Islam, appena nato (sec. VII) ma subito lanciato alla conquista militare del mondo (vedi).

Nel sec. XVIII la Chiesa Cattolica in Francia pareva definitivamente soccombere sotto i colpi della Rivoluzione (vedi) e in seguito Napoleone giunse persino a rapire il Papa (fu poi lui a capitolare e il Papa poté rientrare trionfalmente a Roma). Nel secolo scorso la fede cristiana parve totalmente soccombere nell’Europa dell’Est sotto le inaudite e atroci persecuzioni del comunismo russo; ma oggi proprio in quelle terre sconfinate si assiste ad una magnifica rinascita religiosa. Invece negli ultimi decenni proprio l’Europa occidentale conosce, come testimoniato anche da questa News, una delle più grandi crisi di fede della sua bimillenaria storia cristiana.

Nonostante la continua crescita numerica dei Cattolici nel mondo (specie in Africa) e persino i significativi segni di speranza emergenti anche proprio in un Occidente sempre più scristianizzato e apostata (come appunto vedremo tra poco), la Chiesa Cattolica sta palesemente attraversando una delle crisi più gravi della sua bimillenaria storia. E la causa maggiore di tale inaudita crisi è data non tanto da attacchi esterni, pur presenti (vedi ultima News), e neppure da un potere e pensiero unico mondiale (New World Order) che vorrebbe ormai definitivamente soppiantarla, ma da attacchi interni, che da decenni cercano di snaturarne completamente il volto e l’identità (si veda in proposito il lungo dossier “Quale Chiesa?”).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1992, vedi) in modo inaudito rispetto agli storici e universali Catechismi dei secoli precedenti, ha addirittura prospettato una prova finale della Chiesa (vedi n. 675/677), che sembrerà farla quasi soccombere totalmente (c’è un nascosto riferimento al 3° segreto di Fatima? vedi).

Potrebbe addirittura rimanere, prima del ritorno glorioso e finale di Cristo Signore (che ha posto addirittura la domanda se in quel giorno “troverà la fede sulla terra”, cfr. Lc 18,8), solo un “piccolo resto”, rimasto fedele al Suo Signore, alla Sua autentica e perenne volontà (dottrina) e custode dei suoi autentici tesori di grazia (Liturgia, Sacramenti).

Persino il Papa Paolo VI, dopo i primi entusiasmi del periodo conciliare, già nel 1972 aveva dovuto riconoscere con grande sconforto e dolore che l’attesa nuova primavera dello spirito e rinnovata Pentecoste, che doveva manifestarsi col Concilio Vaticano II, s’era presto capovolta, alla prova dei fatti, in un rigido inverno; e che “il fumo di Satana” ormai circolasse abbondantemente all’interno dello stesso tempio santo di Dio (omelia nella Solennità dei SS. Pietro e Paolo, 29.06.1972, vedi). Poi, verso la fine del suo Pontificato, confessò all’amico e grande intellettuale francese Jean Guitton: “C’è un grande turbamento in questo momento nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?” [8.09.1977 – dialogo con Jean Guitton (riportato nel suo celebre libro “Paolo VI segreto”, Paoline MI 2002, p. 152)].

Nel 2004 l’allora Card. Joseph Ratzinger, nel suo dialogo con l’allora Presidente del Senato Italiano Marcello Pera [condensatosi poi nel testo “Senza radici. Europa, relativismo, Cristianesimo, Islam” (Mondadori, 2004) vedi], tratteggiò una via d’uscita alla crisi in atto, peraltro prefigurata fin da quando era giovane professore e teologo: “Nella Chiesa e per la società è importante che esistano minoranze convinte: uomini che hanno incontrato davvero Cristo come il tesoro della loro vita”. È infatti assai significativo che già nel 1969 l’allora teologo J. Ratzinger avvertisse come per la Chiesa dovesse arrivare questa catarsi, questa purificazione, questo restringimento doloroso ma alla fine provvidenziale, al fine di una salutare rinascita, dello stesso annunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria, se non addirittura della fine totale e del ritorno di Cristo, Signore del cosmo e della storia e Giudice universale (vedi e vedi; cfr. J. Ratzinger, “Faith and the Future“, Ignatius Press, 2009). Ascoltiamolo: “Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che essa aveva costruito in tempi di prosperità. Man mano che il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche molti dei suoi privilegi sociali. Rispetto all’epoca precedente, sarà considerata molto di più come una società volontaristica, cui s’accederà solo in base a una decisione libera”.

Di questo doloroso ma necessario passaggio di purificazione (catarsi) parlarono peraltro anche numerosi mistici [fra tutti si pensi ad esempio ad Anna Katharina Emmerich (1774-1824), beatificata da Giovanni Paolo II il 3.10.2004 (vedileggi)] e importanti rivelazioni-apparizioni mariane, riconosciute dalla Chiesa [basti pensare appunto a Fatima (1917, vedi), ma anche a La Salette (1846, vedi vedi vedi)].


Dati statistici

(aggiornamenti)

Nel sito abbiamo fatto spesso riferimento ai sempre aggiornati dati statistici ufficiali che riguardano la vita della Chiesa Cattolica, in Italia e nel mondo [ad esempio in queste News (vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi) o nell’ultima parte del grande documento “Quale Chiesa?” (vedi)]

La presente News offre dunque solo qualche aggiornamento statistico e qualche significativa notizia in merito a tali dati.

Nel mondo

I Cattolici nel mondo sono circa 1,4 miliardi (dato 31.12.2023, Annuario Pontificio 2025). Un anno prima (2022) erano 1,39 miliardi, cioè il 17,7% della popolazione mondiale. In un anno sono dunque cresciuti dell’1,1% (+ 14 milioni). Questa crescita s’è registrata ovunque, tranne che in Europa (dove i Cattolici sono 286 milioni, con la massima concentrazione in Italia, Polonia e Spagna).

Il maggiore incremento, da alcuni anni, si registra in Africa (+ 3,3% nel 2023), dove nel 2022 i Cattolici avevano già superato i 272 milioni di fedeli. Nel 2023 i Cattolici sono cresciuti numericamente anche in America (dove nel 2022 erano 666 milioni) e in Asia (dove nel 2022 erano 154 milioni). Mentre in Europa, nel corso del 2023, i Cattolici sono diminuiti di 474.000 unità.

Si tenga però pure presente che l’Africa riscontra anche un grande incremento demografico, mentre l’Europa (‘in primis’ purtroppo l’Italia, che anche quest’anno ha conosciuto un nuovo triste primato) registra costantemente una cronica e grave denatalità (in un anno la popolazione europea è diminuita di 517.000 unità).

La maggior parte dei Cattolici del mondo (47,8%) vive nel continente americano [e il Paese col maggior numero di Cattolici è il Brasile].

Nel mondo il numero dei sacerdoti cattolici (sempre nel 2023) è stato invece in leggera diminuzione (scesi in un anno da 407.730 a 406.996). A fronte di un notevole incremento registrato in Africa (+ 1.676) e in Asia (+ 1.160), si può parlare di un vero tracollo in Europa (- 2.745 preti in un anno).

Anche sul numero dei seminaristi si registra (specie dal 2013!) un calo pressoché generalizzato, ancora con la sola eccezione dell’Africa (che in un solo anno ha visto un incremento di ben 726 seminaristi).

Circa il costante e forte aumento di seminaristi e sacerdoti in Africa, si potrebbe anche osservare (dando ovviamente per scontato che vivano il celibato) come sia un mito che il maschio africano sia succube di un’irrefrenabile libido e incapace di vivere nella castità totale.

Si osservi inoltre che gran parte dell’Episcopato africano si oppone non solo alle nuove ideologie gender (vedi) ed Lgbt (vedi) imposte dall’Occidente, ma pure alle derive gay-friendly ormai anche di gran parte della Chiesa Cattolica perfino ai più alti livelli (vedi).

Tranne ancora che in Africa (e in alcune regioni dell’India), assistiamo invece ad un gravissimo tracollo numerico delle suore (anche per motivi della loro età media, con un progressivo invecchiamento, in genere non compensato da nuove vocazioni). Nel solo 2023 sono calate del 3,8% (nel 2022 erano 600.000; calate già rispetto al 2021 di 9.730 unità). Un particolare tonfo si registra in Europa (- 7.000 in un anno), ma anche in America (- 1.350). In sostanza, negli ultimi  25 anni le Suore cattoliche sono passate da 814.779 a 599.228 (vedi).

Ricordiamo però questi dati assai significativi (del 2022) riguardo alle Istituzioni cattoliche, sia nel mondo dell’educazione che in quello della sanità e dell’assistenza.

Nel campo dell’educazione, la Chiesa Cattolica conta 74.322 Scuole materne (con 7,6 milioni di bambini), 102.189 Scuole Primarie (con 35,7 milioni di studenti), 50.851 Scuole Secondarie (con 20,5 milioni di studenti) e numerose istituzioni universitarie (con quasi 4 milioni di studenti).

Sempre nel 2022 la Chiesa Cattolica contava nel mondo ben 102.409 istituzioni sanitarie, caritative e di assistenza sociale (si sappia che la Chiesa Cattolica, sia nella storia che nel presente, costituisce il più grande ente caritativo del mondo!): 5.420 ospedali; 14.205 dispensari; 525 lebbrosari; 15.476 case per anziani, malati cronici e disabili; 10.500 consultori matrimoniali; 3.141 centri di educazione o rieducazione sociale e 33.677 istituzioni di altro genere caritativo (leggi) (leggi).

Ricordiamo infine ancora (come abbiamo fatto anche nell’ultima News, vedi) che i cristiani che soffrono violenza per la loro fede sono attualmente nel mondo almeno 350 milioni [Rapporto ACS (Aiuto alla Chiesa che soffre)]. L’ultimo Rapporto di Open Doors (che monitorizza la situazione di 100 Paesi), in 12 mesi (ottobre 2023/settembre 2024), ha potuto raccogliere questi impressionanti dati: sono stati uccisi “in odio alla fede” 4.476 cristiani, 3.775 sono stati rapiti, 4.744 sono stati arrestati e detenuti arbitrariamente; nello stesso periodo sono stati attaccati o costretti a chiudere 7.679 chiese ed edifici religiosi e sono state distrutte 28.368 abitazioni di cristiani (leggi).


Diamo ora uno sguardo ai singoli Paesi, a cominciare dal nostro …

Italia

Anche della situazione della fede e della Chiesa Cattolica in Italia, centro mondiale della Cattolicità, abbiamo parlato più volte (vedi ad es. la News del 21.08.2023). Raccogliamo ancora qualche recente dato.

Sottolineiamo anzitutto solo qualche allarmante dato sulla società italiana, che ci è stato appena fornito dall’ISTAT, in riferimento al 1° semestre del presente anno (2025).

Di anno in anno il nostro Paese registra un sempre più grave tasso di denatalità, con un progressivo calo delle nascite e conseguente invecchiamento della popolazione. [Si ricordi che tale cronico e sempre più drammatico calo di nascite e quindi progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione, se non fosse un poco compensato dagli stranieri presenti sul territorio, avrebbe già da tempo portato il Paese al “default” (fallimento), sia a livello del sistema di Previdenza Sociale (pensionistico) che di Assistenza sanitaria (vedi, leggi)]. Con tutto ciò, si continua a fare assai poco o nulla (anche a livello politico) per sostenere le famiglie, specie quelle stabili e feconde (vedremo tra poco la drammatica situazione dei Matrimoni), anche in questa loro prioritaria e indispensabile missione. Anzi, la cultura dominante sembra incoraggiare in tutti i modi le relazioni provvisorie e addirittura i presunti “nuovi tipi di famiglie” (peraltro, se si tratta di coppie omosessuali, naturalmente infecondi)!

Nello stesso recentissimo rapporto ISTAT emerge poi la drammaticità della situazione non solo spirituale e morale ma persino psicologica dei ragazzi (vedi la News sulla emergenza educativa), che registra un continuo incremento di disturbi psicologici, dall’ansia alla depressione, per non parlare di un tasso sempre più elevato di aggressività e violenza (pensiamo al fenomeno del bullismo e dell’emarginazione di molti loro coetanei) e persino di suicidi (che in Europa occidentale costituisce la prima causa di morte per la fascia 15-25 anni). Anche in questo caso, non si vedono segni di inversione di tendenza; anzi, nel processo educativo (anche scolastico), al di là delle parole vuote e dei logorroici programmi o del moltiplicarsi di interventi di psicologi o sedicenti “esperti”, pare si voglia persino incrementare tale stato di cose, soprattutto il più bieco e deleterio relativismo morale, specie in campo sessuale!

A proposito dei suicidi giovanili: se all’incredibile e angosciante dato appena sopra riportato (riferentesi all’Europa occidentale, Italia compresa) sommiamo poi le morti giovanili per guida spericolata, come pure per droga o alcolismo, non dovrebbe essere difficile riscontrare come, a fronte della drammatica “apostasia” dalla fede, che attanaglia proprio l’Europa occidentale, specie nella maggior parte dei giovani, non rimane altro che una “cultura di morte”, di un “nichilismo” ampiamente vissuto e diffuso!

Tra poco parleremo del tracollo anche italiano dei matrimoni e della famiglia. Non c’entra nulla tale tracollo con questo drammatico quadro esistenziale?!

Nonostante ciò, come abbiamo appena ricordato, non pare che ci sia un serio ripensamento di rotta, anche a livello sociale e politico, nei confronti della famiglia; anzi si vuol sempre più rapidamente procedere verso la sua distruzione, a tal punto che parlare di famiglia (e oggi, per intenderci, bisogna purtroppo specificare famiglia “naturale” o “tradizionale”) appare per molti persino anacronistico!

Eppure la stessa Costituzione Italiana riconoscere il valore fondamentale della famiglia per la stessa tenuta della vita sociale del Paese (leggi).


Diamo dunque uno sguardo all’attuale stato della fede cattolica in Italia.

Lo facciamo anche col supporto di autorevoli studi statistici [vedi Rapporto Censis (commissionato dalla Conferenza Episcopale Italiana), su dati campione (1000 adulti) del novembre 2024]; ma a dire il vero basterebbe guardare nelle stesse Parrocchie (persino tra coloro che si dicono “Cattolici impegnati”) o parlare un poco col pur sedicente “cattolico” medio italiano! [vedi anche un contemporaneo sondaggio de Il Timone; o un’articolata diagnosi redatta da A. M. Valli  (leggi e leggi)].

Attualmente il 71% della popolazione italiana si riconosce ancora nella Religione cattolica; ma a ben vedere non ne sa un granché di cosa sia la fede cattolica. Il 40% dice ad esempio di “non riconoscersi” nella Chiesa Cattolica. Essa è tra l’altro in genere avvertita, persino appunto dai Cattolici, come una sorte di Ong o ente di beneficenza (per i poveri, immigrati e bisognosi di assistenza sociale). Dopo anni di predicazione in tal senso, ormai è addirittura quasi del tutto ignorato  che la Chiesa Cattolica è la realtà umana e spirituale voluta da Gesù Cristo per la salvezza eterna di tutti gli uomini (vedi).

La partecipazione alla S. Messa festiva in 20 anni s’è praticamente dimezzata; negli adolescenti e giovani s’è addirittura ridotta del 70%! La percentuale più alta dei praticanti è data dalle donne, ormai soprattutto anziane (non parliamo poi delle SS. Messe feriali, in cui hanno praticamente quasi il monopolio)!

L’attuale media di Cattolici “praticanti”, cioè che va a Messa sempre o quasi sempre, è ormai del 15,3% della popolazione italiana (mentre un 55% ci va invece solo in rare occasioni) [ma allora alla S. Messa c’è Gesù Cristo, sì o no? o c’è a intermittenza, cioè solo in qualche occasione o luogo?]. Il 21% si dichiara espressamente “cattolico non praticante”: il che, a ben vedere, è un ossimoro, cioè una contraddizione in termini [credo in Cristo, cioè che sia Dio (Verità assoluta), ma non in quello che ci ha comandato di fare, ‘in primis’ l’Eucaristia (vedi), per non parlare degli altri Comandamenti (cfr. Gv 14,23-24)]. Il 56% pensa poi che la fede sia solo un fatto “interiore”, senza bisogno di pratiche religiose. Dunque lo stesso “senso religioso”, presente tuttora nel popolo italiano più di quanto si possa immaginare – del resto è caratteristico dell’uomo in quanto tale ed evidente dall’inizio della storia al momento presente e in tutte le civiltà della storia (leggi o ascolta la catechesi introduttiva “Perché dovrei?”)] – approda però in genere ad una fede “fai da te”. A ben vedere, dunque, anche quando si pensa alla fede, in realtà si pensa appunto in genere solo ad vago senso religioso e non più alla fede cristiana cattolica, cioè alla Rivelazione di Dio avvenuta in pienezza e in modo definitivo in Gesù Cristo (vedi) e a cui si deve totale “obbedienza” (la fede infatti non è anzitutto un sentimento, ma è appunto soprattutto obbedienza a Dio, cfr. Gv 14,21) .

Questi poi i principali motivi espressi dal sedicente “cattolico non praticante”, per non andare a  Messa regolarmente (nonostante il 3° Comandamento di Dio e il 1° Precetto della Chiesa!): il 20% non ci va per pigrizia, il 9% per mancanza di tempo, il 19% per incompatibilità o delusione nei confronti di questo o quel prete o dei sacerdoti in genere [a parte che non c’è alcun obbligo morale, anche se consigliato, di partecipare alla S. Messa nella propria Parrocchia o di confessarsi dal proprio Parroco, ma chi può essere così stolto da rinunciare alla propria salvezza eterna (!) perché non gradisce questo o quel ministro di Dio oppure perché essi stessi potrebbero essere persino di scandalo?]

Si tenga presente che i reali o presunti scandali dei preti (specie per i casi di pedofilia, vedi vedi), tanto pubblicizzati unilateralmente dai media (prima pure di ogni processo), pare che abbiano allontanato i fedeli dalla pratica cristiana (14%), se non dalla Chiesa (70%) e persino dalla fede (9%). [Non è certo azzardato il sospetto che tutto questo clamore mediatico (ad esempio sui casi di “pedofilia”, ingigantiti e pubblicizzati ancor prima di un autentico giudizio processuale e comunque invece silenziati o quasi censurati quando non si tratta della Chiesa cattolica, vedi) sia creato appositamente non per amore della verità o dei bambini (invece orientati ossessivamente fin dalle più tenere età verso una sessualità irresponsabile e libertaria, dove tutto è diventato “diritto”) ma appositamente per allontanare la gente dalla Chiesa cattolica].

Dobbiamo pure tener presente che la risposta della CEI alla cosiddetta “pandemiaCovid, in corrispondenza al “lockdown” deciso dallo Stato nella primavera 2020, è stata quella di giungere addirittura alla chiusura totale delle chiese (mai si era visto nella storia un divieto del genere, anche a fronte di terribili calamità sanitarie), quando rimanevano invece aperti e accessibili ad esempio i supermercati e persino le tabaccherie, e permettendo, per soddisfare il precetto festivo, di seguire la S. Messa in ‘streaming‘, ha provocato di fatto un’abitudine, specie nelle persone anziane (specie le donne, che appunto ora sono la maggioranza dei praticanti) a seguire le celebrazioni “da remoto”, con un tracollo della partecipazione reale alla celebrazione della S. Messa, che è andata ben oltre il periodo di crisi pandemica e da cui non ci si è più rialzati (leggi) [si ricordi in proposito che, mentre una preghiera (ad esempio il S. Rosario, ma anche la Benedizione papale), può essere partecipato anche a distanza, i Sacramenti (anche la S. Messa, che solo gli infermi possono e devono seguire da remoto) devono invece ovviamente essere partecipati (nonché ricevuti) in presenza].

Il 66% dice di pregare, almeno qualche volta (solo in caso di bisogno: il 36%). Assai spesso si tratta però di una dimensione vaga, sia nelle richieste (talora persino simili a forme superstiziose) come a Chi è rivolta davvero la preghiera, e di fatto non si tratta spesso di una preghiera propriamente cristiana (su cosa sia la “preghiera cristiana” vedi l’intera IV Parte del Catechismo della Chiesa Cattolica). Normalmente (40%) si pensa poi che la preghiera, e persino le celebrazioni religiose, riguardi il livello “emotivo” (da cui il noto “quando mi sento” o in certi Santuari o luoghi di spiritualità, ma non sempre e ovunque). Quasi del tutto sparito che la “lode a Dio” sia tra i primi doveri dell’uomo durante la vita terrena, anticipo peraltro del paradiso (che sarà, per chi ci andrà, sostanzialmente questo, come sorgente di eterna beatitudine: appunto “dar lode a Dio”).

Inoltre, se un’ampia parte di sedicenti Cattolici dice di pregare solo per conto proprio (risposta peraltro tutta da verificare se sia vera e quanto spazio occupi nella vita personale!), non è al contrario raro (9%) che anche tra i Cattolici praticanti si preghi solo in chiesa o alla Messa [ammesso che oggi ci sia alla Messa un vero spirito di preghiera (visto ciò che oggi sono diventate spesso le Sante Messe!) oppure che nelle chiese ci sia l’assoluto silenzio e la presenza evidente del tabernacolo dove adorare e pregare N. S. Gesù Cristo, presente realmente nell’Ostia consacrata!]; il che evidenzia peraltro un rapporto realmente poco personale col vero e unico Dio (SS.ma Trinità).

Però, a fronte di come s’è ridotta quasi ovunque la Liturgia oggi (!), il 44% dei praticanti di una certa età sente nostalgia per i “bei riti di un tempo”! Che non si tratti però solo di vecchi nostalgici (sono ormai pochi i viventi che possono avere ricordi preconciliari!) è dimostrato, come vedremo meglio più sotto, dall’entusiasmante scoperta ad esempio del “Vetus Ordo” (laddove è ancora possibile celebrarlo!) da parte di molte persone e persino di non pochi giovani (nati quindi dopo il Concilio e post-Concilio), come vedremo più sotto [Si tratta di Riti bimillenari, che il post-Concilio aveva praticamente accantonato se non proibito, per essere nel 2008 recuperati da Benedetto XVI (vedi) e poi di nuovo praticamente proibiti (nel 2021, peraltro ancora vivente e in Vaticano Benedetto XVI!) da Francesco (vedi)].

Ma a cosa crede davvero anche la maggior parte dei Cattolici praticanti italiani?

Il “dato dottrinale” (cioè cosa Dio ci ha rivelato e la Chiesa Cattolica ci insegna a credere) è quasi del tutto sparito! Esso è ignoto, dimenticato (o perfino contestato) dalla quasi totalità dei Cattolici adulti anche praticanti e persino impegnati nelle parrocchie, associazioni, movimenti e strutture ecclesiali (anche “sinodali”!) ed è totalmente ignorato dai ragazzi, adolescenti e giovani (ma cosa si fa allora al Catechismo?!). Risulta poi che oltre il 45% dei Cattolici “praticanti” ritiene che quella della Chiesa, pur appunto in genere ignorandola totalmente, sia una dottrina (insegnamento) troppo vecchia (la Parola di Dio, su cui saremo giudicati per l’eternità!?) e il 61% pensa che essa debba ora “adattarsi ai tempi” (soprattutto per la morale)! Il 7% dice di essersi addirittura allontanato dalla Chiesa per i suoi insegnamenti morali “troppo rigidi”!

Circa la vita eterna, sempre persino tra coloro che vanno a Messa (praticanti), l’88% dei fedeli ha idee molto confuse o vaghe (addirittura pare che il 12% non creda davvero che ci sia “qualcosa” dopo la morte!). Non si crede cioè neppure a ciò che Gesù Cristo ci ha rivelato in proposito (che ci sia davvero il paradiso e inferno è creduto infatti solo dal 62% dei praticanti)! Se poi si ammette che ci sia pure un inferno (creduto solo dal 54% dei praticanti!), molti pensano (del resto sono anni che anche molti sacerdoti lo predicano…) che esso sarebbe comunque “vuoto”, perché Dio è buono e misericordioso e perdona tutto e sempre, anche senza conversione (com’è noto, è ciò che abbiamo sentito ripetere ossessivamente negli ultimi anni, ma è l’esatto opposto di quel che Gesù ci ha detto a più riprese, parlando del pericolo della dannazione eterna, e la Chiesa ha sempre insegnato come dogma di fede) (vedi)!

Se infatti ascoltiamo cosa si dice in occasione dei decessi e persino nelle Esequie cattoliche, non solo da parte dei non credenti ma anche da parte dei Cattolici praticanti e persino da parte del clero, c’è da trasecolare! Oggi poi chiunque, anche nei funerali in chiesa, pare autorizzato a salire sul pulpito a dire i propri pensieri e sentimenti e soprattutto a fare l’elogio funebre del defunto (cosa vietata allo stesso celebrante, che anche in tale occasione deve predicare solo la fede cristiana). Si tenga tra l’altro presente che le Esequie cattoliche, cioè i funerali in chiesa (con o senza Messa) si celebrano solo per i fedeli cattolici e sono disciplinati dallo stesso Diritto Canonico (vedi), che stabilisce pure quando essi siano proibiti [ad esempio quando il defunto è deceduto in uno stato di pubblica avversione alla dottrina e morale cristiana, come nel caso di pubblica adesione e dottrine o associazioni di dichiarata opposizione a Cristo e alla Chiesa, ma anche, cosa invece sempre più generalizzata, nel caso di conviventi o sposi civili, che vivono cioè apertamente e pubblicamente in uno stato platealmente contrario al Sacramento del Matrimonio istituito da Gesù Cristo come unica forma moralmente lecita di unione, anche sessuale, tra un uomo e una donna; e tutto ciò senza alcun pubblico segno di pentimento]. Si deve peraltro distinguere un Funerale cattolico (che può essere celebrato appunto solo per i “fedeli” Cattolici), da una preghiera o anche S. Messa di “suffragio”, che può invece essere offerta a Dio per qualsiasi defunto (per sé “fedele defunto”, cioè cristiano) [eccetto che per i Santi canonizzati (che non ne hanno ovviamente bisogno, perché secondo il giudizio autorevole del Papa stesso, dopo un apposito processo canonico, sono invece certissimamente già in paradiso; per tutti gli altri non si può mai esseri certi che siano in paradiso!)]. Questa preghiera di suffragio (non appunto le Esequie cattoliche) può essere infatti rivolta a Dio per chiunque, perché anche se oggettivamente un defunto fosse palesemente morto lontano da Dio, in uno stato persino pubblico di peccato mortale e senza alcun segno evidente di pentimento (rifiutando pure i Sacramenti), il giudizio su quell’anima spetta solo a Dio.

Oggi invece, anche negli annunci e manifesti funebri, e proprio in quelli apparentemente più devoti, il defunto è senz’altro andato (addirittura “tornato”) “alla Casa del Padre”, cioè è santo (perché in Paradiso, nella casa del Padre, ci sono solo i Santi… certo anche quelli non canonizzati). A ben vedere, invece, stando a quanto anche qui evidenziato, la maggioranza stessa dei cosiddetti credenti anche “praticanti” potrebbe invece dannarsi eternamente (non occorre essere malfattori o delinquenti per andare all’Inferno e non è sufficiente essere “brave persone” per andare in Paradiso!) o come minimo passa attraverso il lungo cammino di purificazione, cioè attraverso le pene del Purgatorio (da cui le nostre preghiere, penitenze, indulgenze e soprattutto SS. Messe di “suffragio”, appunto per accorciare o lenire le pene del Purgatorio). Infatti le preghiere di suffragio (da un semplice “L’eterno riposo” alla S. Messa offerta particolarmente con questa intenzione) a ben vedere sono infatti elevate a Dio solo per le anime del Purgatorio, perché evidentemente per quelle che sono in Paradiso sono appunto superflue (se elevate a Dio per un’anima che invece è già in Paradiso esse vanno in aiuto ad altre anime purganti) e per quelle che sono all’Inferno sono inutili (essendo l’Inferno uno stato definitivo ed eterno). Oggettivamente chi è morto in peccato mortale, rifiutando fino all’ultimo l’obbedienza a Dio, ai suoi Comandamenti e i suoi Sacramenti, è destinato all’Inferno, secondo appunto la Parola divina (dunque infallibile e immutabile) di Cristo stesso e l’insegnamento autorevole e perenne della Chiesa Cattolica. Non ci si può infatti prendere gioco di Dio, nascondersi ai Suoi occhi, farsi un Dio a piacimento (così buono e misericordioso da essere praticamente vuoto e peraltro senza alcun rispetto della nostra volontà libera, se ci salvassimo comunque!). Ovviamente, come abbiamo ricordato, il giudizio sulla singola persona (soggettivamente, cioè sulla sua anima, le sue colpe o i suoi meriti) spetta invece solo a Dio, che solo ci conosce nel profondo più di noi stessi.

Possiamo quindi osservare come il relativismo e soggettivismo dominante nel pensiero moderno e contemporaneo (tutto “secondo me” e “a modo mio”) sia fortemente penetrato all’interno stesso dei Cattolici: non esiste una “verità” oggettiva, cui obbedire, nemmeno quella “rivelata” da Dio stesso!


Una Nota sui Matrimoni oggi in Italia

[Sui Sacramenti, compreso il Matrimonio, sul se e come siano ancora compresi, celebrati e vissuti oggi in Italia, si veda pure l’apposita News dello scorso anno]

Se, come abbiamo sopra ricordato, il recentissimo report dell’ISTAT registra tra l’altro la drammatica situazione demografica dell’Italia, con primati di denatalità che da decenni non conosce sosta ma continui aggravamenti, la stessa analisi statistica ufficiale registra un continuo ed inesorabile tracollo dei Matrimoni, soprattutto religiosi (Sacramento: unica unione tra uomo e donna permessa e valida davanti a Dio per i Battezzati), ma anche civili, a favore soprattutto di libere convivenze, anche queste sempre più provvisorie e precarie (leggi).

Caso drammatico, sintomatico e paradigmatico di tale grave tracollo dei Matrimoni è rappresentato proprio dalla città di Milano (e intera Arcidiocesi ambrosiana), un tempo storica punta di diamante della Chiesa Cattolica italiana. Nel primo semestre di questo 2025, in tale gloriosa città sono stati celebrati solo 63 Sacramenti del Matrimonio, che costituiscono quindi il 7% dei matrimoni, visto che quelli civili sono stati invece 929 (93%). Nel 2024 i Matrimoni religiosi sono stati 4.000, quando ancora nel 1995 furono 18.000. Del resto, sempre a Milano, persino i Battesimi vanno a picco: nel 2000 furono ancora 38.000, mentre nel 2024 sono scesi a 20.000.

Nel report del novembre 2024 (riferentesi al 2023 e per l’intero Paese) l’ISTAT registrava questi dati: dentro un calo costante (da 40 anni) del totale dei matrimoni, solo nel 2023 sono diminuiti del 2,6%; quelli religiosi (Sacramento) sono stati 75.000 (41%; – 8,2% in un anno!), mentre quelli civili sono stati 108.000 (59% del totale, con un incremento in un anno del 7,3%); si tenga però presente che per il 24,1% dei matrimoni civili si trattava di secondo o terze nozze, dopo i relativi divorzi.

In 20 anni, invece, le convivenze si sono addirittura triplicate: solo quelle ufficiali nel 2023 sono state ben 1.600.000.

Nel 2023, poi, le separazioni legali sono state 82.392 e i divorzi 79.875 (in calo rispetto al recente passato).

Anche l’età media dei nubendi (sposi) diventa sempre più paradossale e persino innaturale: 34,7 anni per gli uomini e 32,7 per le donne (avvicinandosi quasi al limite naturale, anche in ordine alla fertilità); ma tant’è, si arriva infatti a celebrazioni anche religiose del Matrimonio dove i figli, già nati prima, fanno tranquillamente da “paggetti” ai loro genitori che si sposano, e ciò suscita persino tanta tenerezza negli invitati! Oppure questa tarda età dei nubendi agevola appunto l’impressionante denatalità del nostro Paese.


Una Nota sul cosiddetto 8×1000 (sostentamento economico della Chiesa in Italia)

[Sull’argomento vedi la News del 6.08.2018]

Com’è noto, a seguito all’Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica Italiana (1984) di Revisione del Concordato del 1929, dal 1985 è entrato in vigore in Italia un nuovo strumento di auto-sostentamento economico della Chiesa Cattolica (per il sostentamento del clero, gli edifici di culto e le attività caritative o culturali) (vedi). Tale sistema prevede due forme: una è la deducibilità fiscale (fino ad un tetto massimo stabilito) delle offerte erogate attraverso l’apposito sistema centrale (Istituto Centrale Sostentamento Clero); l’altra è il più noto 8xmille (non è la percentuale sulle proprie tasse ma sul gettito fiscale totale dello Stato) che è possibile ogni anno indicare allo Stato, con una semplice firma sulla Dichiarazione dei Redditi (che non costa nulla al contribuente), tra diverse analoghe scelte possibili. Si tratta cioè di una sorta di referendum annuale su come si desidera che lo Stato impieghi appunto l’8×1000 dell’intero gettito fiscale italiano. Evidentemente, pur essendo solo lo 0,8% dell’intero gettito fiscale italiano, si tratta di cifre assai elevate, appunto da ripartire secondo la propria scelta.

Quest’anno (Dichiarazione 2025 per Redditi 2024) le possibilità di scelta erano le seguenti: Stato – Chiesa cattolica – Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno – Assemblee di Dio in Italia – Chiesa evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) – Chiesa evangelica luterana in Italia – Unione Comunità ebraiche italiane – Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale – Chiesa apostolica in Italia – Unione cristiana evangelica battista d’Italia – Unione buddhista italiana – Unione induista italiana – Istituto buddista italiano Soka Gakkai (IBISG) – Associazione “Chiesa d’Inghilterra in Italia” (presente dal 2024).

Anche chi non deve presentare la Dichiarazione dei Redditi può presentare tale propria scelta, mediante un analogo modulo firmato, senza appunto alcun onere, come tutti.

Ultimamente c’è stato un attrito tra la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e il Governo circa la questione di come ripartire l’importo per coloro che non esprimono alcuna scelta (e si tratta del 40% dei contribuenti, quindi una cifra enorme). Finora s’è di fatto applicato il criterio di distribuire tale ingente somma tra Chiesa e Stato – che tra l’altro all’inizio di tale riforma erano le uniche due voci per attuare tale destinazione; poi si  sono via via introdotte molte comunità religiose, appena sopra citate, peraltro all’inizio critiche con la Chiesa per questo “attaccamento al denaro!”, anche quelle quasi insignificanti dal punto di vista numerico all’interno della popolazione italiana – secondo la stessa percentuale espressa dalle firme per i due enti (appunto Stato e Chiesa Cattolica). Il Governo voleva ora cambiare tale criterio, ma c’è stata immediatamente una levata di scudi (quando si tratta di portafoglio, oltre che di politica…!) da parte della CEI (leggi).

Ebbene, dal 2013 (!?) la scelta dell’8×1000 a favore della Chiesa Cattolica Italiana da parte dei contribuenti ha riscontrato un vero e proprio tracollo: dal 2013 al 2021 il calo è stato infatti del 20%.

Se comunque gli Italiani devolvono tale gettito fiscale più volentieri alla Chiesa Cattolica (attorno al 40%) rispetto a tutti gli altri Enti indicati (compreso lo Stato), dal 2013 al 2024 la Chiesa Cattolica ha visto sfumare ben 3.878.482 firme! (leggi).


Un’ultima osservazione, tra le tante possibili …

Se infine diamo uno sguardo alle Feste patronali, come pure ai Riti e processioni della Settimana Santa, specie nel sud-Italia, si rimane impressionati dall’immensa partecipazione di popolo, dal permanere di sontuose tradizioni, talora talmente spettacolari da attirare persino turisti, anche dall’estero. Se andiamo però effettivamente a verificare il livello di fede cattolica che ormai soggiace a certe tradizioni, spesso ridotte ormai a puro folklore, si rimane per lo più sconcertati nel rilevare l’assenza quasi totale (non solo in chi vi partecipa o assiste ma persino in quelle Confraternite che le promuovono) di consapevolezza dei contenuti della dottrina e morale cristiana. Anche nei grandi o piccoli paesi che disseminano il nostro territorio, persino nelle località più remote, dove le tradizioni religiose sembrano meglio resistere alla scristianizzazione in atto, in pochi decenni la festa della Madonna locale o del proprio Santo patrono è transitata dal livello religioso prima a puro pretesto per organizzare sagre o feste gastronomiche, per giungere poi ad escludere la stessa valenza religiosa iniziale; ultimamente s’è persino giunti, pure con l’appoggio del vescovo locale, a festeggiare (il Santo patrono?) invitando a fare spettacolo chi offende platealmente la fede cattolica (vedi e leggi questo recente caso italiano … e non è certo l’unico).


Chiesa oggi

Tracolli e segni di speranza

(ultime notizie)

Come ci testimoniano i dati sopra ricordati, soprattutto in Occidente (specie in Europa occidentale) l’abbandono della fede cristiana ha il volto di un vero tracollo, se non apostasia.

Raccogliamo ancora questo dato scoraggiante, riferito a chi dichiara apertamente di aver abbandonato la fede (e pure l’educazione) religiosa ricevuta nell’infanzia. Si potrebbe appunto definire un’aperta apostasia se non vera e propria “abiura” [assurdo invece chi giunge a chiedere, persino in Italia, di essere cancellato dal Registro dei Battesimi (che ogni parrocchia e poi ogni Curia diocesana conserva per secoli): il Battesimo infatti, anche quando viene tradito, è comunque “indelebile”, perché è uno di quei Sacramenti (come anche la Cresima e l’Ordine) che imprime nell’anima un “carattere”, cioè appunto un “sigillo” indelebile, quindi anche in caso di ritorno alla fede non può essere ripetuto].

Secondo i dati pubblicati quest’anno dall’autorevole “Pew Research Center“, riferentesi però solo a 36 Paesi, specie occidentali (vedi l’originale), questa abiura (di fatto o pubblica) dalla fede (specie cristiana) ricevuta nell’infanzia riguarderebbe il 20% degli adulti. Dopo la Spagna, che occupa il 1° posto di questa amara classifica (il 35% degli adulti afferma di essere stato battezzato e persino educato nella Chiesa Cattolica, ma ora non si sente più partecipe di essa), il Regno Unito ha una percentuale del 26%, l’Italia del 21% e gli USA del 19% (leggi) (leggi) (leggi).

Secondo una nota agenzia francese (vedi), la Chiesa Cattolica sta conoscendo un vero e proprio tracollo, anche numerico, specie dal 2013 (!) e specialmente proprio in quei Paesi dove i Vescovi si vantano da tempo di essere all’avanguardia (come nel caso della Germania, del Belgio e dell’Olanda) (vedi).

Nonostante ciò, emergono pure inattesi e sorprendenti segni di speranza.

Ad esempio, proprio in occasione dell’ultima Pasqua s’è registrato in tutto il mondo un record di Battesimi di adulti, persino appunto tra coloro che in Occidente durante la fanciullezza e adolescenza erano già cresciuti lontani dalla fede cattolica (leggi)

[Avevamo registrato un dato simile anche negli anni precedenti (vedi)]

Si registra poi in molti Paesi, anche in Occidente, un’inattesa rinascita della fede cristiana tra i giovani (leggi).

Non dimentichiamo poi il grande evento che ha rappresentato la scorsa estate il Giubileo dei giovani (Roma, 28 luglio/3 agosto)  con la partecipazione di oltre 1 milione di giovani provenienti da tutto il mondo, nonostante il clima torrido e una città che, dato il periodo, non è stata pienamente efficiente per la loro accoglienza e i loro spostamenti! Si tenga presente che non è stato un evento goliardico, sia pure ovviamente con momenti di festa, ma ricco di catechesi, con una giornata intera dedicata alle SS. Confessioni (Circo Massimo, 1° agosto). È stata poi particolarmente intensa e commovente la “Veglia di preghiera”, col Papa, la sera di sabato 2 agosto, che ha pure contemplato una prolungata, intensa e silenziosa Adorazione Eucaristica (vedi, specie 1:11’/1:57’), già nella notte, nella grande spianata di Tor Vergata, dove poi quell’abbondante milione di giovani ha dormito, in condizioni ovviamente precarie, per poter partecipare la mattina dopo nello stesso luogo (vedi) alla grande S. Messa conclusiva, presieduta ovviamente dal Santo Padre Leone XIV (vedi o vedi).


Diamo dunque uno sguardo ad alcune recenti notizie, provenienti da diversi Paesi dei 5 Continenti (esclusa l’Africa, che, come abbiamo visto all’inizio, è peraltro di fatto il continente con la più grande crescita di Cattolici, come pure del numero di sacerdoti, seminaristi e suore), che testimoniano sia la profonda crisi in atto nella Chiesa Cattolica, sia persino inattesi segni di ripresa e di speranza.

Europa occidentale

Come abbiamo all’inizio osservato, in base anche agli ultimi dati statistici ufficiali (cfr. Annuario Pontificio), la peggiore crisi della Chiesa Cattolica si registra in Europa, specie in Europa occidentale.

[Nel sito si veda in proposito l’ultima parte del grande Documento “Quale Chiesa?”]

Potremmo peraltro sottolineare come invece in Russia (ma oggi, con la propaganda bellica contraria in corso, è assai arduo che giungano in Occidente tali notizie) – dopo i 70 anni (1917/1991) del periodo comunista, con la relativa persecuzione antireligiosa ed un ateismo di stampo marxista di fatto imposto dal regime – si registri una notevole vitalità della fede cristiana (ovviamente soprattutto ortodossa) [Secondo una recente notizia (leggi), s’è persino registrato un notevole incremento dei pellegrinaggi religiosi (interni)].

È doveroso sottolineare tra l’altro come nell’Europa occidentale, a fronte di una marcata e progressiva scristianizzazione, una vera e propria apostasia dal cristianesimo dal sapore apocalittico, assistiamo allo stesso tempo ad una progressiva e talora impressionante “islamizzazione” della stessa area continentale, ‘in primis’ in Francia e Regno Unito, ma anche in Svezia, Germania e sempre più anche in altri Paesi. Su questo siamo intervenuti più volte, con notizie (News) precise e circostanziate, talora davvero allarmanti (vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi).

[Sull’Europa già islamizzata ecco  qui una recente notizia. Sulle fatto poi che le stesse Istituzioni UE sembrino favorire più l’Islam che il cristianesimo ecco qui un’altra recente notizia]

Diamo ora uno sguardo a dei singoli Paesi europei, dentro e fuori la UE, per rilevare, circa l’attuale situazione della Chiesa Cattolica, sia alcuni dati allarmanti che eloquenti segni di rinascita e di speranza.

[Dell’Italia abbiamo già sopra riferito non pochi dati, in genere allarmanti]

Germania

In un solo anno (2023) i Cattolici in Germania sono diminuiti ufficialmente di circa 500.000 unità! Il dato ufficiale è confermato anche dal fatto che in Germania il sistema statale di sostentamento economico della Chiesa (anche Cattolica) prevede che il contribuente cattolico lo dichiari dal punto di vista fiscale, con un aggravio del 5% sulle sue tasse. Si potrebbe allora pensare che tale calo vertiginoso dei Cattolici, rilevato anche da questo sistema fiscale, sia dovuto dunque per evitare tale sovrattassa; ma, essendo comunque una dichiarazione pubblica di appartenenza o meno alla Chiesa Cattolica, i Vescovi tedeschi hanno tuonato, parlando di pubblica abiura e apostasia e quindi minacciando “scomuniche” per chi non firma (pare dunque che le “casse” della Chiesa suscitino in loro più preoccupazione che le gravissime ed eretiche questioni teologiche, assai diffuse nelle loro diocesi)!

Essendo comunque una delle Chiese più ricche del pianeta (che si permette tra l’altro di avere nei suoi uffici curiali e sinodali tanti dipendenti da costituire il 2° datore di lavoro del Paese … e parliamo della Germania!) – e come tale, anche con le proprie offerte elargite ovunque, Vaticano compreso, può pure esercitare nella Chiesa una pressione (persino teologica?) non indifferente – la Chiesa Cattolica tedesca, almeno dal punto di vista economico, pare non vada incontro a catastrofi imminenti; anche se un calo progressivo e così vertiginoso degli introiti potrebbe condurre comunque ad un default, se non altro  da non potersi più permettere tali faraonici uffici e trovandosi costretta a licenziare molti suoi dipendenti.

Comunque il tracollo numerico dei fedeli cattolici tedeschi – al di là dell’enfasi mondiale con cui si parla del loro “Cammino sinodale” e delle loro “aperture”, sempre al limite (o anche oltre) dello scisma oltre che della palese eresia – è davvero impressionante (leggi) (leggi) (leggi) (leggi)! Non è peraltro minore quello dei fedeli della cosiddetta “Chiesa riformata” (Protestanti), anzi la loro crisi è ancora maggiore, compreso quella della mancanza dei rispettivi Pastori (il che sta ad indicare che la questione del celibato dei preti cattolici non c’entra, visto che i Pastori sono sposati).

Ai minimi storici anche il numero di sacerdoti e di vocazioni.

A proposito di Ordinazioni sacerdotali, ecco un dato riferentesi ad esempio al 2024: in tutta la Germania (27 diocesi) si sono state solo 29 Ordinazioni sacerdotali. Si tratta di un minimo storico. Il calo di Ordinazioni sacerdotali è infatti costante. Ecco alcuni dati: 2004 (122 Ordinazioni ), 2014 (75), 2022 (33), 2023 (35) e appunto 2024 (29). Ci sono diocesi intere da uno o più anni senza alcuna nuova Ordinazione sacerdotale!

Inoltre, anche tra i Cattolici solo il 6,6% va a Messa (leggi) e solo il 19% crede che Dio si sia rivelato e incarnato in Cristo (leggi). Calano anche i Matrimoni e i Battesimi, come pure i Funerali religiosi. Dunque, nonostante l’inesorabile moltiplicarsi di organismi curiali, di partecipazione dei laici e dei continui quanto fantomatici percorsi “sinodali”, di fatto tra i fedeli cattolici tedeschi regna uno spaventoso “analfabetismo religioso” (leggi).

Francia

Della tragica situazione della Chiesa Cattolica francese, dentro un quadro sociale caratterizzato da una sorta di “deserto spirituale”, attanagliato tra uno storico laicismo (post-rivoluzione ma che fa sentire ancora fortemente la propria impronta nell’organizzazione statale, fino all’Eliseo) e una presenza sempre più massiccia e talora persino violenta dell’Islam, abbiamo qui parlato più volte; come pure dell’incredibile rinascita della fede cattolica, specie “tradizionale”, non solo tra i giovani ma persino nei monasteri di clausura, specie maschili [vedi in proposito, ad esempio, l’apposita News/documento “Francia: deserto ed oasi”, vedi anche la recente News “Giovani e monasteri”].

Nella confusione che spesso regno pure all’interno della Chiesa Cattolica, ha fatto ad esempio scalpore (fino a condurla alle dimissioni) la recente notizia dell’elezione come Presidente nazionale degli Scout e Guide (cattolici) di Francia di Marine Rosset, omosessuale dichiarata, unita civilmente con una donna e madre di un bambino nato da procreazione medicalmente assistita (e quindi naturalmente con almeno un gamete esterno alla coppia), sostenitrice dell’aborto come diritto e impegnata politicamente a sinistra, ex candidata del NUPES e attuale sindaco socialista del V Arrondissement di Parigi (leggi).

A proposito del tracollo della Chiesa Cattolica in Francia, potremmo ad esempio ricordare come nel 2022 il 60% delle diocesi francesi non abbia avuto alcuna Ordinazione sacerdotale (leggi).

Nonostante ciò, esistono pure Seminari che non conoscono questa crisi di vocazioni, come quello della diocesi di Bayonne (vedi) o il Seminario di Flavigny (vedi), in genere rimasti fedeli, nella dottrina e nella liturgia, all’autentica tradizione della Chiesa. Sempre feconda di vocazioni sacerdotali è poi la comunità di Saint-Martin (vedi), nata inizialmente sulla scia di mons. M. Lefebvre, poi ospitata in un primo tempo anche dal Card. Siri a Genova e quindi sviluppatasi in Francia e altrove.

Abbiamo poi altre volte parlato della straordinaria fecondità spirituale e numerica di certi monasteri francesi, specie maschili e soprattutto legati, anche nella liturgia alla perenne tradizione della Chiesa (Vetus Ordo): si pensi ad esempio a quello di Le Barroux [presso Avignone (vediqui il filmato completo con sottotitoli in italiano); qui si può pure ascoltare, in diretta o differita, il canto delle loro liturgie], che ha persino aperto un Collegio scolastico maschile [Saint Louis du Barroux (vedi)] e proprio in questi mesi ha pure fatto rinascere con alcuni dei propri monaci anche il monastero, sempre in Francia, di Bellefontaine, che stava per morire per mancanza di vocazioni (leggi). Oppure il fecondo monastero maschile, anch’esso legato alla Tradizione e al Vetus Ordo, di Fontgombault (vedi), nella zona di Poitiers.

A proposito di Collegi scolastici retti da Comunità religiose cattoliche, ben strutturati e con una precisa identità culturale e religiosa, vedi ad esempio quello de La Croix-des-Vents.

Abbiamo poi parlato più volte dello straordinario pellegrinaggio a piedi tra Parigi e Chartres (km. 80) che ogni anno, nella Novena di Pentecoste, vede decine di migliaia di giovani cattolici francesi (ogni anno il numero aumenta fortemente), in genere anch’essi legati al mondo della “Tradizione”, impegnati in questo serio, devoto e faticoso cammino di fede, con grande anche se pure gioiosa serietà e celebrazioni (nel Vetus Ordo) di grande intensità spirituale (vedi – leggi leggi leggi leggi leggi leggi).

Quest’anno s’è poi registrata un’eccezionale affluenza di giovani per il Rito delle Ceneri, all’inizio della Quaresima (leggi), e, durante la Veglia Pasquale, un record di Battesimi di adulti (17.800), tra cui molti adolescenti (7.400 tra gli 11 e i 17 anni), spesso figli di genitori atei che non li avevano fatti battezzare né tanto meno educati nella fede (leggi) (leggi) (leggi) (leggi).

E pensare che per la stampa laicista questa rinascita religiosa non è affatto una bella notizia!(leggi)

Olanda

Come forse sappiamo, la Chiesa Cattolica in Olanda, pur sperimentando nella storia periodi di non facile confronto con le comunità protestanti, negli ultimi decenni del secolo scorso ha voluto intraprendere percorsi nuovi di fede (pensiamo al celebre Catechismo olandese, che negli anni post-conciliari fu assai famoso, anche da noi, pur se di dubbia ortodossia di fede!), lasciando però di fatto i fedeli in balia di un’ignoranza dei contenuti stessi della fede senza precedenti, fino a sprofondare praticamente in una sorta di fallimento totale. Ufficialmente i Cattolici nel 2021 erano già solo il 30% della popolazione, ma anche coloro che si dichiarano tali non sanno poi bene quali siano appunto i contenuti autentici della fede. In tutto il Paese nel 2023 c’erano solo 44 Seminaristi, di cui il 50% stranieri (leggi). C’è chi parla di una Chiesa ormai chiusa per fallimento (leggi). Però, anche in questo desolante deserto spirituale, non mancano oasi e segni di rinascita (ne parla il Vescovo di Amsterdam, leggi).

Belgio

Sorte analoga a quella dei Paesi Bassi pare essere l’attuale situazione ecclesiale del Belgio. Pur proveniente da gloriose tradizioni cattoliche (fino al 1993 il Regno era pure guidato da un sovrano morto in fama di santità e tanto amato dal popolo belga: Baldovino), la Chiesa belga ha conosciuto negli ultimi decenni un vistoso e continuo tracollo, che non accenna a diminuire (leggi). Comunque nel 2021 si definiva ufficialmente cattolico ancora il 72% della popolazione belga, anche se di fatto i “praticanti” sono addirittura solo l’1%. In tutto il Paese si contano poi solo 30 Seminaristi.

Non mancano però anche qua segni di ripresa (leggi). Ne sono un segno la crescita quasi esponenziale dei Battesimi degli adulti (leggi).

Austria

Anche l’Austria, che nella storia, anche per merito dell’impero asburgico (ultimo impero cattolico della storia, e forse proprio per questo violentemente attaccato e distrutto dalla Prima Guerra Mondiale), ha rappresentato un baluardo della Cattolicità, negli ultimi decenni ha conosciuto un tracollo della fede e dell’appartenenza alla Chiesa, investita pure dai venti delle novità teologiche e della contestazione dell’autentica e perenne dottrina (già sotto Giovanni Paolo II e ancor più sotto Benedetto XVI si è giunti ad espliciti atti di disobbedienza al Magistero, anche da parte di molti teologi e sacerdoti, e di presa di distanze “da Roma”, come si dice in quella “Mittel-Europa”).

Nel 2021 i Cattolici austriaci erano così già scesi al 50% della popolazione, ma si tenga pure presente che molti di loro sono di provenienza da altri Paesi cattolici, come ad esempio la cattolica Polonia.

Non mancano però anche qua segni di ripresa; ne è un segno il crescente numero di Battesimi di adulti, già dalla fascia adolescenziale (leggi). Nell’ultima Pasqua, ad esempio, solo nel duomo di Vienna (S. Stefano) sono stati celebrati 118 Battesimi di adulti, di cui circa 40 con meno di 20 anni!

Spagna

Com’è noto la Spagna, pur avendo già subito per 7 secoli l’occupazione musulmana, ha rappresentato nella storia della Chiesa Cattolica una roccaforte della fede cattolica, tale da essere pure una delle maggiori forze missionarie (vedi), specie dopo la scoperta delle nuove terre oltre-oceano. Purtroppo nel secolo scorso la Spagna  ha sperimentato pure una feroce persecuzione comunista (che ha procurato anche un innumerevole numero di martiri, di cui centinaia già quelli canonizzati!). Ora, non solo la mentalità relativista ed edonista dell’Occidente, diffusa specialmente tra i giovani, ma anche certe nuove forze politiche (socialiste, laiciste, anticlericali) salite al potere negli ultimi decenni, hanno inferto duri attacchi, soprattutto culturali e morali, alla coscienza degli spagnoli, specie delle nuove generazioni. Un segno, tra gli altri, è il crollo dei matrimoni, specie religiosi, come pure l’elevato numero di bambini figli di madre nubile (leggi).

Comunque anche nella penisola iberica non mancano segni in controtendenza, cioè di rinascita della fede. Un esempio è la crescita di vocazioni di certi nuovi Ordini religiosi, come questo (vedi).

Irlanda

Anche la Chiesa irlandese, storico eroico baluardo cattolico tra le isole britanniche [pensiamo ad esempio che già nel sec. VI il santo monaco irlandese Colombano (vedi) portò il Vangelo ed eresse monasteri non solo in Gran Bretagna, ma anche in tutta Europa e persino in Italia (v. Bobbio) (vedi)] conosce una crisi senza precedenti. I Cattolici irlandesi resistettero perfino eroicamente ai violentissimi attacchi degli Anglicani (vedi). Fino a pochi anni fa la Chiesa Cattolica (e la stessa società) irlandese era pure promotrice della famiglia (in genere quelle irlandesi erano assai numerose) e della vita (opponendosi all’aborto). A seguito degli attacchi culturali dell’edonismo anticristico occidentale e delle stesse pressioni politiche provenienti dalla UE (di cui fa parte), cui si sono aggiunti presunti o reali scandali sessuali del clero, in pochi anni la Chiesa Cattolica irlandese ha conosciuto invece un tracollo senza precedenti, tanto da poter tristemente parlare di Irlanda ex-cattolica (leggi) (leggi).

Gettando infine uno sguardo su quei Paesi europei che non appartengono all’Unione Europea e che peraltro da 500 anni hanno in gran parte abbandonato la comunione con la Chiesa cattolica (fondata da Gesù Cristo), ci soffermiamo particolarmente sul Regno Unito.

Regno Unito

Come abbiamo ampiamente documentato nell’apposito documento (vedi) il Regno Unito (UK) risente ancora, seppur in modo ovviamente più morbido se non puramente simbolico e comunque socialmente quasi irrilevante, della tragica e violentissima separazione dalla Chiesa cattolica operata nel 1534 dal sovrano inglese Enrico VIII, che si è fatto la “sua” Chiesa, così che tuttora il sovrano inglese è il Governatore supremo di quella sedicente “Chiesa anglicana”.

Una nota sul Re Carlo III e la sua recentissima visita a Papa Leone XIV

Visto che il regno del Precedente sovrano inglese (Elisabetta II) è durato incredibilmente oltre 70 anni (vedi), quasi nessuno poteva ricordare come avviene l’incoronazione del sovrano inglese, come invece è avvenuto il 6.05.2023 con Carlo III (vedi), dove si è evidenziato che il Re non solo è solennemente incoronato tale, ma viene consacrato anche come Capo appunto della Chiesa anglicana.

Com’è noto, proprio in questi giorni (23.10.2025) Sua Maestà Carlo III, sovrano del Regno Unito, che pur aveva compiuto la sua visita ufficiale in Italia solo nell’aprile scorso, ha voluto compiere una visita ufficiale al nuovo Pontefice Leone XIV. In tale occasione, però, è stata celebrata per la prima volta in 5 secoli (cioè dopo la separazione da Roma), una preghiera comune, del Papa e del Re, nella Cappella Sistina vaticana (vedi), cioè a pochi metri dall’appartamento pontificio. In tale contesto storico, s’è però evidenziato che il Sovrano inglese (accompagnato dalla Regina Camilla, in solenne velo e mantiglia nera, come si addice davanti al Papa alle regine non cattoliche, che invece hanno diritto alla mantiglia bianca) è appunto il Governatore supremo della Chiesa inglese (anglicana). La celebrazione, presieduta per parte cattolica ovviamente dal Papa, per parte anglicana è stata presieduta non dall’arcivescovo primate di Canterbury, come sarebbe stato doveroso e come è stato fatto in altri incontri ecumenici tra i Pontefici e il Primate della Chiesa anglicana, ma dal Vescovo anglicano di York (che poi ovviamente vescovo non è perché ai vescovi e sacerdoti anglicani manca la “successione apostolica”, vedi). Primate della Chiesa anglicana è appunto l’arcivescovo di Canterbury, come lo era stato per 15 secoli il Primate della Chiesa Cattolica (pensiamo poi alla stupenda e immensa cattedrale di quella città, usurpata appunto da Enrico VIII e mai più riconsegnata, come tutte le altre stupende cattedrali gotiche inglesi). Da pochi giorni però, e per la prima volta nella storia della sedicente Chiesa Anglicana, è stato eletto arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa Anglicana una donna sposata (vedi foto in testata della News del 22.09.2024)!

Sarebbe certo stato imbarazzante se non impossibile una preghiera comune con lei all’altare della Cappella Sistina; è venuto in soccorso il fatto che tale Nomina è proprio recente e che tale “Vescova” e Primate della Chiesa Anglicana non ha ancora preso ufficialmente possesso dell’augusta cattedrale e storica arcidiocesi di Canterbury.

Nel documento da noi prodotto sulla cosiddetta “Chiesa anglicana” e sulla feroce persecuzione inflitta alla Chiesa Cattolica, in un apposito capitolo (vedi) sull’attuale situazione della Chiesa anglicana, avevamo pure sottolineato come queste (e altre ancor più gravi) progressive “stravaganze” di tale Chiesa abbia condotto e conduca non pochi di loro (pare un 30%, compreso autorevoli vescovi!) ad abbandonare la Chiesa anglicana e a tornare nella Chiesa cattolica.

Anche nel giugno scorso un vescovo anglicano s’è fatto cattolico (leggi). Ricordiamo che per questi casi, Benedetto XVI aveva pure previsto eccezionali e provvisorie dispense dal celibato (vedi).

Ricordiamo in proposito che Benedetto XVI compì nel 2010 uno storico ed eccezionale viaggio in Gran Bretagna (vedi), da Edimburgo e Glasgow a Londra (dove particolarmente impressionante fu la folla, anche di giovani, che partecipò col Papa alla Veglia di preghiera in Hyde Park! leggi), per concludersi a Birmingham, dove il 19.09.2010 ha  “beatificato” il grande teologo e cardinale (precedentemente anglicano e poi convertitosi alla vera fede e Chiesa cattolica) Henry Newman (leggi l’omelia), che fu poi canonizzato da Francesco il 13.10.1919 e che il prossimo 1°.11.2025 Leone XIV proclama “Dottore della Chiesa”!

I dati statistici parlano comunque di un tracollo di cristiani, specie appunto della Chiesa anglicana, in Inghilterra (leggi), ormai meno del 50% dell’intera popolazione (leggi). Per la Scozia si parla poi di Chiese in via d’estinzione (leggi).

Non mancano però straordinari segni di ripresa e di speranza, proprio a partire dal mondo giovanile (leggi), specie maschile (leggi)! Anzi, in Inghilterra e nel Galles i giovani cattolici non solo crescono di numero ma hanno già superato quelli anglicani (leggi)

A proposito ancora dei Paesi europei al di fuori dalla UE, facciamo infine un accenno alla Svizzera, dove dobbiamo amaramente sottolineare come nel solo 2023 i Cattolici (che sono ufficialmente la maggioranza in 19 dei 26 Cantoni svizzeri) sono diminuiti di 34.000 unità!


America

Abbiamo all’inizio osservato come nel continente americano viva la maggior parte dei Cattolici del mondo (47,8%). Diamo ora un rapidissimo sguardo ad alcune singole situazioni.

USA

La situazione religiosa degli Stati Uniti è complessa. Pur provenendo dagli USA la matrice mondiale di quel “pensiero unico” che vorrebbe appunto dominare il mondo intero e che di fatto condiziona più che mai l’Occidente, ‘in primis’ l’Europa occidentale (Italia compresa), sospingendo ormai da decenni le nuove generazioni a vivere in quel torpore delle coscienze che oscilla da un indifferentismo relativista ad un edonismo a caccia sempre di nuove emozioni (chiamate poi “diritti”), gli americani (USA) mantengono comunque un riferimento a Dio e alla Bibbia, anche nella vita pubblica e sociale, che a ben vedere farebbe invece rabbrividire la “laicità” dei Paesi appunto dell’Europa occidentale, Italia compresa (impensabile ad esempio da noi, pur centro della Cattolicità, che un Presidente della Repubblica all’inizio del suo mandato giuri non sulla Costituzione ma sulla Bibbia, come fanno invece i Presidenti USA), oppure che il nome di Dio (God) appaia addirittura sul dollaro (quando si sono certo sforzati nella UE di censurare ogni possibile riferimento cristiano, ed è arduo farlo anche dal mondo dell’arte, per le monete e banconote dell’euro). Insomma, almeno formalmente gli USA si presentano più religiosi, anche in senso specifico cristiano (cattolico o protestante), che non l’Europa occidentale.

E non si tratta solo di un formalismo di facciata, tipico ad esempio di un certo vago senso religioso di stampo massonico, proprio peraltro già della mentalità inglese, ma di una convinzione profonda, sia nella vita privata come in quella pubblica e persino politica. Come sappiamo, c’è chi recentemente c’ha rimesso pure brutalmente la pelle per manifestare e difendere le proprie convinzioni religiose e morali, anche appunto nella vita pubblica e politica (leggi).

Con tutto ciò, proprio un’autorevole indagine (del Public Religion Research Institute), i cui esiti sono stati resi noti proprio in questi giorni (vedi), riscontra come negli USA cresca il numero degli indifferenti religiosi e persino degli atei, così come gli abbandoni delle proprie comunità religiose di riferimento.

Raccogliamo però anche negli USA, perché non sono pochi né tanto meno insignificanti, dei segnali forti ed eloquenti di speranza, cioè di recupero della fede cristiana e della stessa Chiesa Cattolica.

Ecco in proposito alcune significative notizie degli ultimi 2 anni.

Nella Carolina del Sud i Cattolici sono in continuo aumento (leggi).

Le Suore Domenicane di Santa Cecilia, presenti particolarmente nel sud degli USA e la cui età media è di soli 36 anni, in 20 anni sono aumentate del 64% (leggi).

Andando a specifiche città e a particolari eventi …

Los Angeles ha riscontrato quest’anno un incredibile record di conversioni alla Chiesa Cattolica e di Battesimi di giovani e adulti nella Veglia Pasquale (leggi).

Persino a Las Vegas si registra un inatteso ‘boom’ di conversioni e adesioni alla Chiesa Cattolica (leggi).

Lo scorso anno ad Indianapolis s’è tenuto poi un partecipatissimo Congresso Eucaristico (leggi).

Anche a New York lo scorso anno c’è stata una straordinaria e pubblica Adorazione Eucaristica, che a Brooklyn ha riempito un intero stadio (leggi); e addirittura in una chiesa cattolica di Manhattan s’è attivata l’Adorazione Eucaristica perpetua, cioè attiva sempre, giorno e notte (leggi).

Canada

I quasi 10 anni del governo Trudeau non hanno certo contribuito all’innalzamento del livello spirituale del Canada (che ancora nel 2021 contava comunque ancora 17 milioni di cattolici, cioè il 44% della popolazione), anzi non solo si sono moltiplicati gli attacchi ideologici contro la Chiesa cattolica ma si è cercato in tutti i modi di promuovere i nuovi dogmi occidentali propri di una sessualità impazzita.

Anche il “mito anticlericale” creato per infangare la Chiesa Cattolica (gli orrori che sarebbero stati commessi in certe scuole cattoliche), e poi clamorosamente smentito da serie indagini (leggi;  vedi anche nell’ultima News), poteva certo infliggere un duro colpo alla Chiesa Cattolica canadese.

In realtà, già lo scorso anno si registrava invece una notevole crescita della fede e dell’adesione alla Chiesa cattolica nei giovani dai 18 ai 35 anni, anche qui specialmente quelli legati al mondo della viva Tradizione cattolica (leggi).

Tra l’altro, solo nell’arcidiocesi di Vancouver si stanno preparando al Battesimo ben 600 adulti, specie giovani, il che rappresenta un numero record per il Canada (leggi).

America Latina

I dati provenienti dall’America latina sono invece per nulla incoraggianti.

Nel 1970 i Cattolici in America latina erano ancora il 90% della popolazione; ma in 50 anni sono scesi al 65% dell’intera popolazione. Una vera ecatombe! (leggi)

In Messico i Cattolici erano nel 1970 il 99% della popolazione; ora sono attorno all’80%.

In Brasile, che come abbiamo ricordato all’inizio è in assoluto il Paese al mondo col maggior numero di Cattolici, essi sono passati da essere il 95% della popolazione nel 1970 ad essere ora scesi al di sotto del 60%.

In Argentina (tra l’altro dovrebbe venirci in mente qualcuno …) uno stesso Vescovo locale denuncia quest’anno che la tanto osannata “Chiesa in uscita” s’è tristemente trasformata in poco tempo in una “Chiesa in fuga” (leggi). Gli stessi Seminaristi sono passati da essere 2.260 ancora nel 1990 ad essere solo 481 nel 2024.

Dobbiamo inoltre sottolineare come questo continuo e massiccio esodo dalla Chiesa Cattolica nell’America meridionale – una Chiesa da decenni tutta impegnata nel sociale ed esclusivamente orientata sui problemi economici e sociali dei poveri e ora pure sulle presunte emergenze climatiche (si pensi all’Amazzonia) – ha visto proprio gli stessi poveri trasmigrare dalla Chiesa Cattolica, anche per trovare un po’ di spiritualità, alla Chiesa protestante Evangelica e nei movimenti pentecostali, che sono infatti sempre in forte crescita (in Brasile rappresentano già il 26% della popolazione)!

Asia

Nella Corea del Sud, dove peraltro si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù (Seul, 2027), i Cattolici sono sempre in forte crescita; però negli ultimi tempi il numero dei Seminaristi s’è invece dimezzato (leggi).    

In Mongolia, stranamente visitata da papa Francesco nel 2023 e dove mise come Prefetto apostolico (di Ulan Bator) il più giovane dei cardinali viventi (Marengo, nato nel 1974 a Cuneo), i Cattolici sono solo 1.394, ma in continua crescita (leggi).

Filippine

In questo che è il Paese più cattolico del continente asiatico, il 9 gennaio scorso (2025), nella capitale Manila, più di 8 milioni di persone hanno partecipato, per lo più scalzi, alla grande processione annuale cattolica del cosiddetto “Nazareno Nero”, con un incremento addirittura del 25% rispetto solo all’anno precedente. Con questo numero di partecipanti ad un solo evento religioso, si tratta evidentemente di una delle più grandi manifestazioni di devozione religiosa al mondo (leggi)

Del resto anche la Giornata Mondiale della Gioventù tenuta da Giovanni Paolo II a Manila nel 1995, con 5 milioni di giovani presenti (!), risulta non solo la GMG col maggior numero di presenze (tra tutte quelle organizzate dal 1985 ad oggi), ma del 7° più grande raduno di massa della storia.

Persino in Pakistan, dove la persecuzione islamica contro i cristiani si fa talvolta feroce (vedi anche nell’ultima News), il tradizionale pellegrinaggio mariano al Santuario di Mariamabad, lo scorso anno (6-8 settembre 2024, in cui ricorreva il 75° anniversario del primo pellegrinaggio), nonostante le precarie condizioni delle strade, degli alloggi e persino dei servizi igienici, e pur sotto le continue minacce islamiche (ci sono stati anche dei morti ed è stato sventato in tempo pure un loro attacco terroristico), ha visto la partecipazione di ben 200.000 pellegrini cattolici (leggi).

Ancora due semplici notizie positive che riguardano i Cattolici e la loro tormentata vita nel vicino Oriente.

In Iraq sono state finalmente riaperte 2 chiese che erano state distrutte dall’ISIS (Stato Islamico) (leggi). Persino in Iran, che è di fatto una teocrazia islamica, nella capitale Teheran una stazione della metropolitana è stata qualche giorno fa dedicata alla Madonna! (leggi)

Concludiamo questo rapido panorama sull’attuale situazione della Chiesa Cattolica nel mondo con un brevissimo sguardo sull’Oceania.

Anche in Australia, dove sino a poco fa si temeva un tracollo senza speranza della Chiesa Cattolica (con un anticlericalismo talvolta feroce, basti pensare a quanto accaduto al Card. Pell, ora defunto), si riscontra invece una nuova primavera della Chiesa (leggi). I Cattolici sono circa 7 milioni (su una popolazione di quasi 26 milioni), ma le conversioni alla Chiesa cattolica sono in forte aumento (+30%) (leggi). Solo nell’arcidiocesi di Melbourne si stanno preparando al Battesimo oltre 200 catecumeni (adulti), ma altri 150, pur già battezzati, si sono uniti a loro per poter acquisire una maggiore consapevolezza del Battesimo e della vera fede cattolica (leggi).


Non praevalebunt!